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Sentiero degli Dei | Maiori - Avvocata - Erchie |  Maiori - S.Maria de olearia  |

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Si segue il percorso n. 2 (Maiori>Avvocata>Erchie) fino alla prima biforcazione sul crinale.
A sinistra inizia la scalinata che conduce in direzione della Cappella di San Vito e poi verso il Santuario dell’Avvocata, strada che noi scartiamo.

A destra invece si prosegue lungo un tracciato largo che prosegue con una pendenza lieve tra terrazzamenti coltivati nel tratto che si addentra nel vallone, e attraverso la macchia mediterranea nel tratto fuori della gola.
Percorsi 1400 metri circa, poco prima di arrivare alla linea di cresta, si giunge a un bivio dove si prosegue verso sinistra fino al punto che sovrasta il cimitero di Maiori (il punto è costeggiato da un muro di cemento sul lato sinistro).
Si continua verso l’interno del vallone per dieci minuti circa fino ad una larga curvatura verso destra.
Al termine di questa, prima della successiva curva verso sinistra, si imbocca la diramazione verso destra che con un sentiero porta verso il basso.
La diramazione, non immediatamente riconoscibile, si può individuare, dopo una carcassa di automobile, tra un gruppo di fichi d’india e un fico, in prossimità di una baracca.
Dopo alcuni tornanti, lungo un tratto in parte attrezzato con scalini in legno, la discesa termina in un tratto allargato da seguire verso destra per pochi metri.
Dove il tratto largo sale verso destra, si imbocca il sentiero che scende verso sinistra in direzione del mare.
In un quarto d’ora, superati alcuni piccoli tornanti costituiti in parte di gradini in legno e in parte ricavati nella roccia, si giunge alla strada statale, immediatamente dopo una calcara.
Si prende la strada asfaltata andando verso sinistra e, dopo trecento metri circa si giunge alla Badia di Santa Maria de olearia

L'insediamento ebbe origine verso la fine del X secolo ad opera dell'anacoreta Pietro che elesse romitaggio nella grande grotta.
Poco più tardi al sant'uomo si associò, ancora fanciullo, il nipote Giovanni: i due vivevano fabbricando cesti di vimini che vendevano al mercato di Amalfi.
Col tempo fecero proseliti, e l’insediamento divenne un cenobio mariano, intitolato a Santa Maria de Olearia, per gli uliveti che coprivano l'intero pendio fino al mare o forse, dal frantoio che ivi si trovava.
Nel 1088 il Papa concesse il monastero in dotazione all'Abbazia di Cava dei Tirreni, e la struttura venne progressivamente ampliata sino ad assumere la forma attuale a tre cappelle sovrapposte.
Al livello più basso, interamente nella roccia, vi è il locale più antico, quello abitato da Pietro.
Domina l'ambiente il grande affresco della "Madonna orante, tra i SS. Paolo e Giorgio".
Un stretto budello collega all'anfratto dove i monaci avevano le celle, nel corso dei secoli adibite a camere funerarie: le Catacombe.
Il secondo locale, sovrastante, più grande, a due navate con una grande colonna al centro, svolgeva funzioni di chiesa.
L'ambiente presenta interessanti affreschi eseguiti tra il VII e l'XI secolo.

Piccole scale, infine, collegano all'ultima cappellina, che alle pareti presenta affreschi ispirati alla vita di San Nicola di Bari.
Interessanti, le firme dei devoti pellegrini che nel corso dei secoli hanno visitato i luoghi.
Qualora si voglia tornare a Maiori con i mezzi pubblici, la fermata delle autolinee SITA è poco lontana, verso destra guardando il mare.
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